COSI’ IL CRITICO MUSICALE AMERICANO JAMES KAPLAN,BIBBIA DEL JAZZ,RICORDAVA L’ALBUM PIU’ VENDUTO DELLA STORIA DEL JAZZ “KIND OF BLUE”..4 MILIONI DI COPIE VENDUTE NEL 1959,EVOCANDO UN GRUPPO DI STRAORDINARI MUSICISTI FRA I QUALI MILES DAVIS,JOHN COLTRANE E BILL EVANS,RIUNITOSI IN UNO STUDIO DI REGISTRAZIONE PER CONSEGNARE ALLA STORIA NON SOLO QUELL’ALBUM MA IL FATTO CHE NON AVREBBERO AVUTO PIU’ LA POSSIBILITA’ PER I SINGOLI IMPEGNI,DI SUONARE INSIEME PER QUEL TIPO DI JAZZ..IL JAZZ,UNA DELLE MASSIME ESPRESSIONI DELL’ARTE AMERICANA CHE CON QUELLA IRRIPETIBILE ESIBIZIONE AVEVA FORSE RAGGIUNTO LAPICE OVVERO UNA VERA COLONNA SONORA DELL’ERA DEL DOPOGUERRA QUELLA DEL COSI’ DETTO “pre rock n’roll” CHE OGGI,IN UN MONDO SCONVOLTO DA GUERRE,INCERTRZZE,POVERTA’ ARTISTICHE,TROVA NUOVA VITA COME PUNTO DI RIFERIMENTO DELLE NUOVE GENERAZIONI STANCHE DI RUMORI..COME ACCADE ANCHE NEL GRANDE UNIVERSO CINEMATOGRAFICO,COSI’ SE DEL MUSICOLOGO LUCA CERCHIARI VA’ A RUBA LA BIOGRAFIA DI “THE VOICE” FRANK SINATRA,L’UOMO NUOVO DI HOLLYWOOD CHE NEGLI ANNI CINQUANTA E SESSANTA RINVERDI’ IL SOGNO AMERICANO MUUSICALE ALLA BIN CROSBY COME CANTANTE MA ANCHE COME ATTORE,PRODUTTORE E COME UOMO ATTIVO SOCIALMENTE E POLITICAMENTE,IL CINEMA,RISCPRE IL SUO PASSATO CON CAPOLAVORI RESTAURATI COME “QUARTO POTERE” DI ORSON WELLS,ATTORE,REGISTA E SCENEGGIATORE,CONSIDERATO UNO DEI MASSIMI ARTISTI DEL XX SECOLO CON UN FILM CHE COMPIE 83 ANNI MA CHE SEMBRA SCRITTO OGGI,QUELLA DI UN REPORTER CHE INDAGA SUL SENSO DELLE PAROLE CHE PRONUNCIA PRIMA DI MORIRE UN RICCO E POTENTE MAGNANTE DEL GIORNALISMO AMERICANO.POTENTE METAFORA DI POTERE,POLITICA,BUGIE,SCANDALI E INTERESSI DI VERITA’ NASCOSTE E SUBITE LE STESSE COME SOTTOLINEA L’OTTIMO PAOLO MEREGHETTI,QUELLE DI UN MONDO CHE ERANO ABITUATI A VEDERE NEL 1941,MA CHE SIAMO ANCORA ABITUATI A SUBIRE ADESSO..OVVERO LE MAGNIFICHE OSSESSIONI ALLORA DI UN’AMERICA CHE AVREBBE DI LI’ A POCO SUBITO L’ONTA DEL VIETNAM E L’UCCISIONE DI UN PRESIDENTE CHE LOTTAVA COME LUTHER KING(assassinato anche lui)PER I DIRITTI DEI NERI.IL TUTTO IN QUELLA HOLLYWOOD CHE LIBERATASI DAL MACCARTISMO DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE E DALL’ESPLOSIONE SUL GIAPPONE
PERDENTE DI DUE BOMBE ATOMICHE..GUARDAVA AL FUTURO CON FILM CAPOLAVORO COME “GIOVENTU’ BRUCIATA” DIRETTO DA NICOLAS RAY E “LA VALLE DELL’EDEN”DIRETTO DA ELIA KAZAN,FOTOGRAFIA GENERAZIONALE DI UN’AMERICA CHE VOLEVA CAMBIARE,ENTRAAMBI INTERPRETATI DA JAMES DEAN..QUELLO CHE LA STAMPA DEFINI COME “IL NUOVO MARLON BRANDO DEL CINEMA A STELLE E STRISCE.
E..NEL CENTENARIO DALLA NASCITA E A VENTI DALLA MORTE IL MONDO,ANCHE DEI GIOVANI,CONFUSO DA PICCOLI FILM TRANNE QUALCHE ECCEZIONE IN FRANCIA E ADESSO ANCHE IN ITALIA,RISCOPRE PROPRIO LUI “UN BRANDO CHE SI CHIAMA DESIDERIO” RICORDANDO IL TUTOLO DI UN SUO CELEBRE FILM,ATTRAVERSO LA RISTAMPA COME ON TUTTO IL MONDO DI UNA BIOGRAFIA DAL TITOLO “le canzoni che mi insegnava mia madre “DOVE RISCOPRIAMO I SEGRETI,GLI AMORI,COME QUELLI PER MARYLIN MONROE E SOPRATUTTO I FILM MITOLOGICI DI UN CINEMA CHE E’ DIVENTATO LEGGENDA COME “FRONTE DEL PORTO”..”UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO” “ULTIMO TANGO A PARIGI” FINO A QUELL'”APOCALIPSE NOW” DI COPPOLA FORIERO DEL DECADIMENTO DI UNA SOCIETA’ E DI UN MONDO GUERRIERO IN CRISI DI IDENTITA’.
TUTTO QUESTO MENTRE ANCHE L’ITALIA DEL CINEMA RENDE OMAGGIO A DUE ICONE DI QUELLA “DOLCE VITA” CHE FEDERICO FELLINI IMMORTALAVA IN UNA VIA VENETO ROMANA ANNI 50 IN PIENO BOOM ECONOMICO FRA TRASGRESSIONI,GOSSIP,ILLUSIONI,SOGNI E SPERANZE PROTAGONISTI MARCELLO MASTROIANNI NEL RUOLO DI UN GIORNALISTA MONDANO CHE RACCONTAVA LO STAR SYSTEM DI QUELL’EPOCA CON IL VOLTO DI UN DIVO IN PERENNE FUGA DA SE STESSO E ANITA EKBERG CHE IN QUELLA “DOLCE VITA” PIU’ FELLINIANA CHE MAI INTERPRETA LA STAR DI HOLLYWOOD OSPITE DI UNA ROMA,SONNACCHIONA E MIRACOLANTE,VERA MUSA PECCATRICE DI PECCATI E SCANDALI,ILLUSIONI E SPERANZE..UNA ROMA FELLINIANA PIU’ CHE MAI,SIMBOLO ED AFFRESCO DI UN’ITALI E DI UN MONDO CHE STAVA ABBANDONANDO I SOGNI.
tonino pinto