Musica meravigliosa, azione accattivante e scene magnifiche hanno reso Turandot una delle opere più famose e rappresentate al mondo. Le grandi parti corali, le arie immortali e l’epico successo operistico Nessun dorma non lasciano nessuno indifferente. Ma il compositore Giacomo Puccini non ebbe mai modo di ascoltare la sua opera eseguita. Morì 100 anni fa, il 29 novembre 1924, con Turandot ancora incompiuta.
La storia della principessa di ghiaccio che fa giustiziare i corteggiatori su un nastro trasportatore finché non incontra il vero amore è vecchia di molte centinaia di anni. È un misto di racconti popolari asiatici e leggende su una vera principessa nata nel 13° secolo. L’opera di Giacomo Puccini sul tema è ambientata in Estremo Oriente in tempi da favola.
Non c’è da stupirsi che Turandot sia diventato uno dei grandi classici. L’avvincente storia è raccontata con musica incredibilmente bella e scene grandiose, in cui non ultimo il coro gioca un ruolo importante. L’opera è nota per le sue difficili parti solistiche che richiedono “corde vocali d’acciaio” e sono padroneggiate solo dai migliori.
Capolavoro incompiuto
Puccini era gravemente malato quando scrisse Turandot e non fece in tempo a finire le ultime pagine. Per decisione della famiglia Puccini, del suo editore e di Arturo Toscanini, che diresse la prima, il compositore Franco Alfano fu incaricato di completare l’opera.
La prima ebbe luogo un anno e mezzo dopo la morte di Puccini. Toscanini scelse di deporre la bacchetta nel terzo atto con le parole “Qui finiscono le parole del maestro”. C’era un silenzio mortale quando è calato il sipario, poi è scoppiato un applauso che non voleva mai fermarsi. Il finale dell’opera di Alfano, che di solito viene incluso da allora, è generalmente considerato non proprio della stessa classe della musica di Puccini.
Garanzia di pelle d’oca
La parte più famosa dell’opera è senza dubbio Nessun dorma , diventata una delle arie più famose al mondo. La pelle d’oca arriverà sicuramente per ultima quando colpisce il roboante Vincerò!