Dave Monaco, non ancora trentenne e già accreditato come “tenore di fine natura vocale ma di impetuosa eleganza”, è uno dei più talentuosi interpreti del repertorio belcantistico, particolarmente richiesto in quello rossiniano. Per questo nel suo 2025 spiccano tante opere di Rossini, con la tappa più imminente rappresentata dalla nuova produzione del Barbiere di Siviglia firmata dal regista Benoît Benichou e diretta da Lucie Leguay, all’Opéra Nice Côte d’Azur. Dave, che nell’occasione farà anche il debutto di teatro, canterà il 2, 4, 6 e 8 maggio.
«Con il Conte d’Almaviva ho fatto il mio debutto come protagonista nel 2018. L’ho ripreso nel 2023 e da allora mi ha dato e darà tante soddisfazioni, come quella di debuttare al Teatro La Fenice lo scorso febbraio e la possibilità di esibirmi per la prima volta oltreoceano, a Toronto, il prossimo anno. Quindi è anche una costante nel mio repertorio e, con quelle di questa nuova produzione a Nizza (teatro incantevole nel quale debutto!), supero le venti recite. È un ruolo particolare: vocalmente ha una tessitura centrale e colorature più vicine al Rossini serio che a quello buffo. Non a caso fu scritto per García, un baritenore. Anche scenicamente il Conte è un personaggio ambiguo, dietro la leggerezza iniziale c’è un’eleganza che va scoperta. Se “Ecco ridente in cielo” è una serenata, quasi musica nella musica, è con “Cessa di più resistere” che il personaggio del Conte esce davvero fuori. Rossini ci regala la possibilità di trasformare un personaggio prima solo buffo in una figura anche seria, degna dello stile di un grande di Spagna. A seconda che l’aria venga eseguita o meno, il Conte cambia completamente volto. In questa regia di Benoît Bénichou, il riferimento è chiaro: un Conte più vicino a quello delle Nozze di Figaro, nobile, lucido, consapevole. E l’aria finale c’è. Per me è un equilibrio perfetto tra il Rossini buffo e il Rossini serio. È una parte che sorprende sempre, per la quantità di dettagli che emergono ogni volta» ha dichiarato il tenore da Nizza.

Dave Monaco © Riccardo Sammartini