Un’ipotesi suggestiva è quella che collega la Befana con una festa romana, che si svolgeva all’inizio dell’anno in onore di Giano e di Strenia (da cui deriva il termine “strenna”) e durante la quale si scambiavano i regali. Infatti una nota filastrocca recita”…col vestito alla romana, viva viva la Befana!”.
Il termine “befana”, molto spesso usato scherzosamente per indicare una donna non proprio bellissima, deriva dalla corruzione di Epifania, cioè della manifestazione del Salvatore ai Magi, alla quale festività religiosa la figura della Befana è collegata.
A differenza delle streghe, la befana è spesso sorridente e ha una borsa o un sacco pieno di dolcetti, regali, caramelle e quant’altro “fa gola” ai più piccoli. Secondo un racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.
Nonostante i tre insistessero affinchè li seguisse per far visita al nuovo arrivo, l’anziana non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Cosi si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.
Fonte pagina FB di Roma mia