La Stagione d’Opera 2023/2024 del Teatro Municipale di Piacenza prosegue, dopo la pausa estiva, con Mosè in Egitto di Gioachino Rossini, in scena venerdì 25 ottobre 2024 alle 20 e domenica 27 ottobre alle 15:30.
Il titolo rossiniano, che risulta rappresentato al Municipale unicamente nel 1831 e nel 1839 (nella versione francese Moïse et Pharaon), sarà diretto da Giovanni Di Stefano alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana, con la regia di Pier Francesco Maestrini, in un nuovo allestimento prodotto da Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.
La versione proposta è quella che Rossini revisionò nel 1819, sempre per il Teatro San Carlo di Napoli dove l’opera aveva debuttato l’anno precedente. In quest’occasione il compositore introdusse la preghiera di Mosè “Dal tuo stellato soglio”, che divenne uno dei pezzi d’opera più popolari dell’epoca, nonché una delle pagine più note del repertorio rossiniano, scelta anche da Toscanini nel 1946 in occasione del concerto di riapertura del Teatro alla Scala.
Il ruolo del titolo sarà affidato a Michele Pertusi, interprete rossiniano fra i più acclamati della lirica mondiale. È ospite abituale al Rossini Opera Festival di Pesaro, dove ha debuttato nel 1992 e dove è tornato regolarmente ricevendo il prestigioso ‘Rossini d’oro’. Vincitore anche del premio ‘Franco Abbiati’ e del Grammy Award, ha ricevuto il Grammophone Award per l’incisione del Turco in Italia di Rossini per la casa discografica Decca.
Ad affiancare Pertusi, il tenore Dave Monaco (Osiride), il basso Andrea Pellegrini (il Faraone), i soprani Aida Pascu (Elcia) e Mariam Battistelli (Amaltea), il mezzosoprano Angela Schisano (Amenofi), i tenori Matteo Mezzaro (Aronne) e Andrea Galli (Mambre).
Il Coro Lirico di Modena è preparato da Giovanni Farina. Le scene del nuovo spettacolo, firmate da Nicolás Boni, sono state realizzate presso il laboratorio di scenografia del Teatro Comunale di Modena e propongono una coinvolgente ambientazione naturalistica anche attraverso l’uso di proiezioni video. Costumi e luci sono rispettivamente di Stefania Scaraggi e Bruno Ciulli.
La trama dell’opera, azione tragico-sacra in tre atti su libretto di Andrea Leone Tottola, è liberamente basata sull’esodo dall’Egitto del popolo ebraico, guidato da Mosè, al cui soggetto venne aggiunto il tema amoroso fra il figlio del Faraone e l’ebrea Elcia. Il libretto si apre fra le tenebre dissipate dalla preghiera di Mosè e si conclude con la spettacolare apertura delle acque del Mar Rosso.
“Considerando che i riferimenti storici sono tanto flebili quanto artificiosi – commenta il regista Maestrini – assieme allo scenografo e alla costumista abbiamo pensato, nel rispetto dei tempi e della cultura nonché del forte senso religioso che ha costituito la cornice temporale all’interno della quale Rossini ha concepito quest’opera, di attingere più dal fantastico che dallo storico e ricercare una evocativa chiave visuale della vicenda per quella che è, cercando di evidenziare la spettacolarità degli eventi prodigiosi e gli effetti dei poteri soprannaturali che sono anche i momenti cruciali dell’opera”.
ph © Rolando Paolo Guerzoni