
Il 23 e 24 maggio prossimi vivrete una potente reinterpretazione dei Carmina Burana di Carl Orff in un balletto moderno, eseguito dal Maribor Ballet del Teatro Nazionale Sloveno. Il visionario coreografo Edward Clug dà vita a questo capolavoro iconico con straordinari movimenti contemporanei, creando un’esperienza indimenticabile alla Dubai Opera.
I Carmina Burana di Carl Orff sono un capolavoro musicale del XX secolo che approfondisce temi senza tempo come speranza, amore e destino, ispirati ai versi medievali. Il movimento iniziale, O Fortuna, rimane uno dei brani più riconoscibili ed evocativi della musica classica, gettando un’attenzione drammatica sull’incerto destino dell’umanità.
La fresca reinterpretazione di Edward Clug infonde nuova vita a quest’opera, esplorandone il duplice tema del tormento e del rinnovamento. La sua coreografia mette in luce la resilienza dello spirito umano, intrecciando riflessioni sull’eredità, la connessione e la natura duratura dell’esperienza umana.
Cosa vedrà lo spettatore?
Capolavoro iconico: assiste a un’audace reinterpretazione dei Carmina Burana, un’opera che ha affascinato il pubblico per decenni.
Coreografia innovativa: scopre la toccante e visivamente sbalorditiva rivisitazione di questo classico da parte di Edward Clug.
Temi universali: esplora temi di speranza, amore e rinnovamento che risuonano attraverso le generazioni.
Le dichiarazioni del coreografo Edward Clug
L’idea di creare una coreografia per la celebre cantata teatrale Carmina Burana di Carl Orff, su iniziativa di Ivan Cavallari, direttore artistico dei Grands Ballets Canadians de Montréal, inizialmente mi è sembrata a dir poco assurda, probabilmente a causa dei miei pregiudizi sulla natura della musica di Orff. Ma a un esame più attento della musica, i miei pregiudizi si sono rivelati infondati, quindi sono grato per questa esperienza. La sfida più grande è stata trovare il mio significato, la mia storia all’interno dell’opera monumentale di Orff, ed evitare di duplicare ciò che testo e musica già raccontano.
La forza motrice della coreografia, che segue il contenuto di vari testi tratti dal manoscritto medievale Codex Buranus, è il parallelismo tra i cicli della natura, in particolare durante il risveglio primaverile, e la vita umana e la lussuria. È il risveglio della lussuria nel corpo giovane, che anela al proibito e all’irraggiungibile (il frutto), a rappresentare la tensione del movimento del viaggio attraverso ventiquattro “canti”. La forma che emerge spontaneamente è un cerchio che coincide con il cerchio della fortuna del primo canto di O Fortuna ed è creato da trenta danzatori, ognuno dei quali aspira al nucleo di questa perfetta forma naturale. Più stretto è il cerchio, maggiore è la tensione e la forza che ne permeano il nucleo.
Simbolicamente impastata, la cantata di Orff è indubbiamente ancora oggi un’opera estremamente popolare, in cui ho cercato principalmente impulsi di movimento spontanei che si rivolgessero allo spettatore durante lo svolgimento del flusso musicale e lo includessero discretamente in questo cerchio vitale in continua rotazione. Soprattutto in questi tempi di grandi sfide e pazienza personale, il nostro mondo vorrebbe rivivere e rinascere attraverso un’esperienza teatrale condivisa. L’arrangiamento di Orff di una varietà di canzoni offre una miriade di interpretazioni della questione esistenziale su cosa siano realmente la felicità, la vita e l’amore, nessuna delle quali è sbagliata, ma certamente nessuna interpretazione è l’unica corretta e universale.