(Alessandra Giorda) Continua con successo la ben avviata Stagione 2024/2025 alla Royal Opera House Muscat che il prossimo 5 dicembre 2024 vede in scena una delle opera donizettiane che il Maestro compose quando era a Parigi, ma la sola opéra-comique: La Fille du Régiment. Per l’occasione l’intervista ad uno dei tenori più apprezzati nel mondo, Antonino Siragusa che veste i panni del giovane tirolese, uno dei ruoli tenorili più complessi. Molto si parla della celebre aria “Ah, mes amis, quel jour de fête” dove il tenore ha ben nove DO di petto con i quali cimentarsi, ma per l’artista messinese non è forse così temibile come “Pour me rapprocher”. Nell’intervista a seguire Antonino Siragusa, che festeggia 30 anni di carriera, ci presenta in anteprima il “suo” Tonio nelle varie sfaccettature sfociando nel personale là dove l’artista lascia posto all’uomo. Non mancano le lodi spese alla dirigenza del Teatro, dove efficienza e professionalità la fanno da padrona. La ROHM affascina chiunque sia dall’esterno che dall’interno per lo splendore in toto e per chi ha l’orecchio fino non passa inosservata l’eccellente acustica.
La celebre aria “Ah, mes amis, quel jour de fête” con i suoi nove Do di petto è considerata un banco di prova anche per i tenori più bravi come te. Come affronti la difficoltà tecnica e la pressione associata a questa performance?
Si parla tanto di questa aria dei nove Do, che a volte diventano 18 se si fa il bis. Cosa che mi è già successa! Tecnicamente devi avere degli acuti ben saldi e controllare sempre la respirazione. Però io credo che l’aria del secondo atto “Pour me rapprocher”, sia molto più difficile proprio come linea di canto perché è proprio sul passaggio ed in più sul finale si può aggiungere un Re naturale cosa che io faccio. Quindi in definitiva mi fa più paura la seconda aria che la prima .
Quali sono le sfumature caratteriali e vocali che metterai in evidenzia nel tuo Tonio?
Le sfumature caratteriali sono quelle del giovane innamorato di questa ragazza un pò maschiaccio essendo cresciuta con dei soldati. Tonio lotta contro tutto e tutti, contro l’aristocrazia del periodo quindi è un po’ una vittoria che hanno i due giovani. Vocalmente si alternano le parti con un canto legato meraviglioso ad un altro tipo di canto meno fraseggiato e forse più staccato e divertente.
Cosa ti emoziona di questo personaggio?
La timidezza, l’essere impacciato ed a volte goffo pur di presentarsi davanti al suo amore, ma direi che Tonio ha tutte le caratteristiche di un gentiluomo che lotta contro le classi sociali ed è disposto a morire per amore. Credo che non ci sia cosa più romantica.
Come ti prepari mentalmente e fisicamente prima di entrare in scena?
Quest’opera dà sempre un pò l’idea che potrebbe finire in tragedia da un momento all’altro, ma poi passa ad una comicità estrema, da quando Tonio entra in scena che rischia subito la morte, a quando brinda con i soldati Francesi. Sta per conquistare Marie ma lei va via con la Marquise. Anche vocalmente devi adattare la voce a tutti questi momenti diversi. Entrare nella psicologia di ogni personaggio che si porta in scena credo sia la cosa più complicata.
Donizetti riesce a unire comicità e lirismo in quest’opera. Come interpreti questa dualità?
Chi interpreta le opere di Donizetti, deve sempre essere pronto ad affrontare questo percorso di comicità e serietà dal quale il compositore passa in poche battute, ma è proprio questo che lo rende unico ed un maestro del Belcanto insieme a Rossini e Bellini.
Per chi non conosce quest’opera come descriveresti la magia de La Fille du Régiment?
Inviterei le persone a vedere quest’opera perché è fresca, attuale divertente e triste. Direi che ha tutto per attirare l’interesse di uno spettatore .
Quale messaggio vuoi trasmettere attraverso la tua interpretazione al variegato pubblico della Royal Opera House Muscat?
Il pubblico si aspetta sempre il massimo da noi in qualunque teatro noi siamo, ed è quello che ho fatto da quando ho iniziato la mia carriera 30 anni fa e continuerò a fare. Negli anni il grande lavoro fatto da Umberto Fanni e da Raffaella Murdolo ha portato la Royal Opera House di Muscat ad essere una bellissima realtà. Il pubblico ha cominciato ad amare l’opera nella sua interezza e ad apprezzare la musica, il canto, la regia ed entrare in questo meraviglioso mondo che si chiama Opera che ci ha reso famosi nel mondo .
Un commento su questo teatro e la tua esperienza a Muscat?
Torno a Muscat per la quarta volta dopo aver interpretato Cenerentola, Sonnambula, Barbiere ed adesso La Fille du Régiment. E’ un teatro con una acustica meravigliosa, dove si lavora con professionalità, serenità e divertimento e spero di tornarci ancora con un’altra fantastica produzione.