(Alessandra Giorda) Ogni mese con un artista diverso, ma soprattutto con dipinti diversi. Dedico dicembre al genio olandese Vincent Willem van Gogh autore di quasi novecento dipinti e di più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine e i tanti appunti destinati probabilmente all’imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese.
Verso la fine del 1884 Van Gogh stava acquistando sempre più maggior interesse per i problemi del colore. Egli desiderava creare un armonioso passaggio da chiaro a scuro senza perdere la freschezza e profondità dei colori locali degli oggetti, che aveva precedentemente immerso nell’oscurità delle ombre e nel predominante marrone dell’insieme. Quest’opera è ancora dominata dal marrone del tavolo e dello sfondo scuro. Negli oggetti più luminosi emergono i toni caldi, e i verdi e gli azzurri tendono al neutro. Gli oggetti, distinti nel colore, sono delicatamente legati tra loro da temi comuni nelle ombre e da un semplice passaggio per gradi e da un circolare delle intensità dei colori locali, dai tocchi di puro cinabro sulla bottiglia a sinistra alla marmitta rosso mattone e al cappello giallo, le cui ombre sono vicine a quelle dell’anfora verde a destra e alle funicelle che l’avvolgono.
Novembre 1884 Museo di Stato Kroller-Muller, Otterlo (dipinto in foto)