(Alessandra Giorda) Standing Ovation il 5 novembre scorso per il concerto di Cristina Branco che ha conquistato gli omaniti e non solo. Considerata una delle più importanti artiste portoghesi degli ultimi decenni, ha al suo attivo un totale di 17 album pubblicati e innumerevoli concerti in tutto il mondo. Grande professionalità e pathos fanno dell’artista portoghese una Star che ha iniziato la sua carriera in Olanda, con l’album Cristina Branco in Olanda (1997), riscuotendo un enorme successo in quel paese. Negli anni successivi, il nome di Cristina è esploso in tutta Europa, con date sold-out in innumerevoli locali e città.
Facendo una breve digressione con due parole sul Fado per chi non conoscesse questo genere. Come tutte le musiche popolari essa ha trovato il suo inizio nei luoghi al confine della malavita e della piccola delinquenza urbana, analogamente a quanto è accaduto per il samba e il tango. Doverosa è la distinzione fra le tradizioni di Lisbona e di Coimbra: il fado di Coimbra, di estrazione colta essendo praticato solo dagli studenti universitari, quello di Lisbona, nato nell’ambiente popolare della piccola malavita urbana è il vero fado popolare. La prima fadista della quale si ha notizia fu Maria Severa Onofriana (1820-1846), che cantava accompagnandosi con la chitarra. Il fado divenne una musica di grande seguito popolare tra la fine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento.
Ritornando a Cristina Branco, non poteva non conquistare anche gli omaniti e non solo poichè alla Royal Opera House Muscat il pubblico è internazionale. Per l’occasione l’intervista all’artista dalla quale si evince che che lei ed il fado possono essere due facce della stessa medaglia e ci annuncia qualche anticipazione.
Con il FADO, riconosciuto dall’UNESCO, porti uno spaccato del Portogallo in Oman, cosa ti aspettavi da questo concerto?
Il fado è una canzone urbana che si evolve con la sua gente. Le mie aspettative erano semplici ma alte, poiché il mio obiettivo è stato dimostrare quanto sono orgogliosa della mia cultura e della mia musica. È sempre immenso avere l’opportunità di mostrarlo, ma soprattutto di condividerlo con con Voi. Sono molto contenta del successo avuto!
Cosa rappresenta per te il FADO, perché hai scelto questo tipo di musica?
Alcuni dicono che il Fado è il destino. Forse era il mio destino cantarlo, ma a parte il mito e le leggende che circondano la parola e la musica, per me Fado è il mio modo di esprimermi, di esprimere la mia verità interiore.
Nella tua carriera hai registrato 17 album, stai lavorando per il diciottesimo? Oppure quali sono i tuoi prossimi obiettivi lavorativi?
Sto maturando una nuova idea, sì, decisamente! I miei obiettivi sono semplici: come essere umano, sono curiosa, voglio conoscermi sempre di più e mettermi alla prova con nuovi obiettivi. Mi piace pensare che siamo qui con uno scopo e mentre siamo su questa terra dobbiamo cercare di migliorare e crescere nelle nostre emozioni, quindi la musica è la mia strada, e c’è ancora strada da fare!
Photo credit: Kalid Al Busaidi