(Alessandra Giorda) Che Daumier amasse il vino non certo è un segreto, così come frequentasse i caffè non troppo chic, ma piuttosto modesti dove poteva assaporare la calma e la libertà,  divenuti ben presto il suo rifugio.

Nelle opere del pittore francese si evince che egli desse grande risalto ai bistrot dove su riunivano gli operai e la gente del popolo, tuttavia non disdegnava anche i locali frequentati dalla gente più fortunata, quella borghese dove si beveva la birra, considerata bevanda più nobile ed onorata.

Proprio in questo dipinto appare una tavola con due bevitori con abiti di buon taglio dove si nota la perfetta vestibilità, i volti curati dei bevitori, soprattutto in uno dei due balza all’occhio lo stesso colore dorato della birra che stavano consumando  in un’atmosfera chiara  dove tutti  gli elementi si armonizzano.

 

Un breve approfondimento sull’artista

Lo stile di Honoré Daumier ha una notevole potenza espressiva, condotto per grandi masse, la sua pittura è caratterizzata dal gusto per i contrasti netti di luce e ombra. La sua opera complessiva si configura così per linguaggio e tematiche. La ricerca di una descrizione oggettiva della realtà sfocia nella nascita del Realismo francese che si sviluppa in Francia negli anni Quaranta dell’Ottocento.

Honoré Daumier è anche noto per la sua capacità di deformare la realtà mettendo in luce ingiustizie e difetti umani. Attraverso questa presa in giro di tutto il genere umano l’artista sferza chiunque nella sua verve polemica che lo condurrà anche verso la corrente del Realismo francese, facendo dell’arte uno strumento di lotta politica.

 

Nato a Marsiglia il 26 febbraio del 1808 e morto a Valmondois il 10 febbraio del 1879 diede sfogo della sua arte come  pittore, scultore, litografo e caricaturista francese. Noto  per le sue vignette di satira politica realizzate con la tecnica litografica e per i suoi quadri.

Il suo spirito ironico, aspro, acutissimo accese l’entusiasmo rivoluzionario dei parigini per mezzo secolo. Fu un grande caricaturista capace di ridicolizzare  con violenza i potenti e la grassa borghesia ed allo stesso tempo far luce  sulle condizioni disperate della povera gente vittima della rivoluzione industriale come operai e contadini.

 

Foto: Tavola, cm 22×27 – Collezione Dott. Fritz Nathan, Zurigo