Il 24 settembre Sesto Quatrini sale per la prima volta sul podio della Staatsoper Hamburg con Carmen, nella controversa produzione del 2022 firmata da Herbert Fritsch e descritta da Bachtrack come “una sontuosa esperienza teatrale”. Il Maestro affronta questo titolo dopo averlo debuttato nel 2019 al Teatro del Maggio e, alla vigilia della prima, ha dichiarato: |
«Carmen è un capolavoro e dirigerla è sempre una sfida eccitante. A centocinquant’anni dalla sua prima rappresentazione continua ad essere dirompente sotto tutti gli aspetti. Sarebbe pleonastico decantarne le qualità elencandone i vari elementi, anche perché queste emergono con assoluta forza ed evidenza sin da un primo ascolto e perché sono già stati versati fiumi di inchiostro sull’analisi di quest’opera. |
Più interessante è sentire Carmen – continua il Maestro – dalla parte del pubblico che, con altrettanta evidenza, la ama non solo per i perfetti meccanismi teatrali e per la musica immortale, ma anche e soprattutto per i significati sociali e politici che Carmen ha sempre veicolato durante la sua lunga vita teatrale. La gitana immorale sulla quale pende sin dalla sua prima sortita un destino mortale, ci fa meditare sul concetto di libertà , su quello della violenza e sul diritto di scegliere il proprio destino per quanto fatale esso posso essere. Tutti temi sui quali ancora oggi, anche nelle democrazie più compiute si continua a dibattere incessantemente. |
Ci voleva del genio – quello di Bizet ma anche di chi scrisse la novella originaria e di chi la ha trasformata in libretto – per restituire una drammaturgia così moderna, sconvolgente e anticonvenzionale nella quale la musica è il vettore di tutto, trasporta e commenta, colora di pastello e poi squarcia improvvisamente la tela. Per tutto questo, il mio approccio a Carmen sarà quello della ricerca incessante di chiaroscuri, di violente fiammate sinfoniche contrapposte a momenti di puro, levigato e dolcissimo lirismo».
In programma quattro recite: 24 settembre e 2, 4, 10 ottobre. |