La prima esecuzione avvenne il 22 maggio 1874 nella stessa chiesa con Verdi sul podio.
Giovedì 23 maggio il Maestro Chailly dirigerà Orchestra e Coro con i solisti
Marina Rebeka, Aigul Akhmetshina, Freddie De Tommaso e Alexander Vinogradov.
Giovedì 23 maggio il Teatro alla Scala celebra il centocinquantenario della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi nella Chiesa di San Marco, luogo della prima assoluta diretta da Verdi stesso in memoria di Alessandro Manzoni. All’esecuzione diretta da Riccardo Chailly partecipano, con il Coro diretto da Alberto Malazzi, il soprano Marina Rebeka, il mezzosoprano Aigul Akhmetshina, il tenore Freddie De Tommaso e il basso Alexander Vinogradov.
La Messa da Requiem occupa un posto particolare nel repertorio scaligero e nella sensibilità dei milanesi. Dedicata ad Alessandro Manzoni (ma originata da un progetto promosso da Verdi per un omaggio collettivo dei compositori italiani a Gioachino Rossini: la Messa per Rossini che Riccardo Chailly ha diretto alla Scala nel 2017 e inciso per Decca), è stata oggetto di esecuzioni memorabili di Toscanini, De Sabata e Karajan ed è entrata nel repertorio ricorrente dei Direttori musicali con Claudio Abbado e Riccardo Muti, tornando con frequenza anche con Daniel Barenboim. Delle esecuzioni dirette da Riccardo Chailly restano memorabili quelle nel Duomo di Milano alla presenza del Presidente della Repubblica e poi nel Duomo di Bergamo e nel Duomo di Brescia nel 2020 in memoria delle vittime della pandemia.
La Messa da Requiem
L’intento con cui Verdi si era accinto a questo unicum nella sua produzione trascendeva peraltro la mera sfera estetica. Fautore di un progetto collettivo, poi fallito, di commemorazione di Rossini (1868), immaginato come una “festa patria”, una celebrazione dell’identità nazionale a un decennio dalla faticosa Unità, Verdi aveva conservato tanto l’interesse per il confronto con il testo della Messa per i morti quanto l’urgenza d’una simile operazione artistica e culturale. Ad Alberto Mazzucato, che elogiava la versione originaria del “Libera me” (1869) destinato alla Messa per Rossini, aveva risposto il 4 febbraio 1871 che “quelle vostre parole, avrebbero quasi fatto nascere in me il desiderio di scrivere, più tardi, la Messa per intiero”. Due anni più tardi si fece infatti restituire da Ricordi l’autografo della composizione. Quando il 22 maggio 1873 si spense Alessandro Manzoni, le ragioni ideali di quel progetto si riproposero con forza. In Manzoni Verdi non vedeva soltanto un artista come Rossini, bensì un “Grande, che ho tanto stimato come Scrittore, e venerato come Uomo, modello di virtù e di patriottismo”, come avrebbe scritto poche settimane più tardi, il 9 giugno, al sindaco di Milano Giulio Bellinzaghi, offrendosi di scrivere una Messa per il primo anniversario della scomparsa, presentando il prezioso omaggio come “un bisogno del cuore”. Omaggio sincero all’autore di quei Promessi sposi che Verdi considerava “il più gran libro dell’epoca nostra”, la Messa da Requiem unisce i due artisti che, accomunati dall’estetica del Vero, forse più di altri nel loro secolo avevano contribuito alla costruzione dell’identità nazionale.
Individuata a marzo la sede più idonea nell’antica Chiesa di S. Marco, da poco riportata a una facciata trecentesca da Carlo Maciachini, superate difficoltà di natura politica nel clima rovente successivo a Porta Pia, garantita la percorribilità del progetto, contro i contrapposti estremismi in Comune e in Curia, dall’arcivescovo Luigi Nazari di Calabiana e dal parroco Michele Mongeri, definita la cornice liturgica di una messa di suffragio officiata dal canonico progressista Giuseppe M. Calvi come messa secca (fanno fede i cartoncini con le indicazioni per i celebranti incollati nella partitura autografa, oggi al Museo Teatrale alla Scala), cioè senza consacrazione né comunione, compatibile con la compresenza del biritualismo romano-ambrosiano determinato dai testi intonati da Verdi (tre sezioni dell’ordinarium e cinque del proprium), il 22 maggio 1874 Verdi poté dirigere i quattro solisti, 120 coristi e 100 orchestrali. (dal saggio di Raffaele Mellace per il programma di sala)
In occasione delle celebrazioni per il Requiem, composto da Verdi nell’anniversario della scomparsa dell’autore dei Promessi sposi, il Centro Nazionale Studi Manzoniani organizza per il 22 maggio presso la Casa del Manzoni una giornata che comprende visite guidate gratuite dalle 15:00 alle 17:30. Alle 18:30, dopo due interventi di Mauro Novelli, presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani e del Direttore della Comunicazione del Teatro alla Scala Paolo Besana, Massimiliano Finazzer Flory legge il capitolo XIX dei Promessi sposi e brani dalle lettere di Giuseppe Verdi a Clara Maffei e all’editore Giulio Ricordi. Nelle giornate del 22 e 23 nella sala conferenze saranno proiettate esecuzioni scaligere del Requiem dirette da Daniel Barenboim e Riccardo Chailly.
Il centocinquantenario della Messa si colloca in un periodo di intensa attività concertistica per il Direttore Musicale Riccardo Chailly che dopo aver celebrato lo scorso 7 maggio l’anniversario della Nona di Beethoven con Orchestra e Coro è tornato lunedì 13 nella Stagione della Filarmonica con il Concerto per pianoforte e orchestra n°1 di Čajkovskij (solista Alexander Malofeev) e la Sinfonia n° 3 di Prokof’ev. Il 27, 29 e 30 maggio Riccardo Chailly sarà sul podio per il suo secondo programma per la Stagione Sinfonica con un meraviglioso programma dedicato ai classici della seconda Scuola di Vienna. Sui leggii Verklärte Nacht di Arnold Schönberg, la Passacaglia op.1 di Anton Webern e Tre frammenti da Wozzeck di Alban Berg con il soprano Marlis Petersen.