«Incontrarsi con Don Carlo vuol dire impattare contro una montagna di sentimenti, soprattutto di tormenti. — dichiara Ganci — È un personaggio complesso, la cui evoluzione durante l’opera è continua ma inevitabilmente diretta verso la sconfitta, come ogni eroe romantico che si rispetti. Fin dall’inizio della sua vicenda, si avverte l’amaro della giovane illusione, il tormento costante dovuto al fatto di non poter avere la donna che ama e che a sua volta lo ama ma che per ragioni politiche è stata data in sposa al padre. Questa donna è la stella polare del percorso sentimentale di Carlo e si aggiunge alla questione politica, che rafforza la sua avversione verso il padre, colpevole di privarlo dell’amore oltre che di esercitare un’autorità oppressiva sul suo popolo.
È una di quelle parti che danno la possibilità di muovere e spiegare la voce su tutti i colori che compongono l’arcobaleno del melodramma: amore, passione, illusione, tormento, rivalsa, amicizia, sconfitta e morte. Musicalmente è eccezionale, l’ennesimo grande capolavoro di Verdi che mette ancora una volta in musica il fascino e la tragicità delle tensioni politiche, religiose ed emotive. Una parte straordinaria per un’opera altrettanto grandiosa, mi auguro di interpretarla al meglio in questo mio nuovo debutto verdiano che avverrà alla Deutschen Oper am Rhein, Düsseldorf – teatro dove canterò per la prima volta – con la direzione del Maestro Antonino Fogliani e la regia di Guy Joosten: sono certo che con loro si instaurerà una sinergia tale da rendere onore al teatro che ci ospita, al pubblico tedesco ed all’immenso patrimonio operistico italiano che mi onoro di portare in giro per il mondo!» |