Uno spettacolo dedicato a genitori e figli, ai figli d’arte e all’arte di essere genitori: domenica 19 maggio, alle ore 16, va in scena in prima assoluta al Teatro Municipale di Piacenza per la Stagione Danza 2024, Mothers, Fathers, Sons & Daughters, dove danza e parola si sposano, complice la musica, in un “viaggio” audace da Čajkovskij a Cat Stevens, passando per le composizioni e alcune canzoni rese indimenticabili dalla voce di Claudio Villa. Figli si nasce, genitori si diventa. Entrambe le cose sono un’arte, l’arte di essere. Nella sua semplicità è questo il pensiero di uno spettacolo dal messaggio universale, Mothers, Fathers, Sons & Daughters (“Madri, padri, figli e figlie”), che vedrà protagonisti nel ruolo (in scena e nella vita) dei “genitori”, Eleonora Abbagnato, la ballerina italiana più ammirata oggi – già étoile dell’Opéra di Parigi, oggi direttrice del Teatro dell’Opera di Roma – e l’attore Kaspar Capparoni, con la partecipazione straordinaria di Vladimir Derevianko, già étoile del Teatro Bolshoi di Mosca. Nei ruoli dei “figli”, Julia Balzaretti (figlia di Eleonora Abbagnato) e Alessandro Capparoni (figlio di Kaspar), entrambi allievi presso la Scuola di Ballo dell’Opera di Roma. La terza “figlia” è Aurora Pica, figlia di Claudio Villa.
Ideato da Daniele Cipriani su testi di Vittorio Sabadin (con la regia di Luis Ernesto Doñas, il disegno luci di Alessandro Caso), in Mothers, Fathers, Sons & Daughters diversi filoni si sono venuti a intrecciare. Un rapporto quasi di simbiosi si intuisce tra Eleonora Abbagnato e la figlia dodicenne Julia nel balletto di ispirazione shakespeariana Giulietta, firmato dai danzatori/coreografi Sasha Riva e Simone Repele (che ne sono anch’essi interpreti) e danzato sulle note dell’ouverture-fantasia Romeo e Giulietta di Pëtr Il’ič Čajkovski
Una piccola Giulietta dei nostri giorni che immagina se stessa adulta, bellissima e appassionata, accanto al suo innamorato. Madre e figlia saranno poi interpreti di Sublime (sulla musica omonima di Dardust) ancora a firma del duo Riva-Repele, mentre questi, accompagnati dalla voce portentosa di Claudio Villa, danzeranno, prestando la loro cifra coreografica così personale ad alcuni successi di ieri. Ovviamente non può mancare, visto il contesto, la celebre canzone Mamma (Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini). Nel cast di questo spettacolo, dedicato ai rapporti fra genitori e figli, o forse ai loro destini intrecciati, c’è anche una rossovestita “madre” in un assolo particolarmente intenso: la danzatrice Anne Jung (già Nederlands Dans Theater I), tra le più apprezzate interpreti dei maggiori coreografi nordeuropei.
Mentre aleggia la presenza di suo padre, Aurora Pica leggerà un’inedita e toccante poesia dedicata a Villa e scritta insieme alla sorella Andrea Celeste. Alla figura paterna è dedicato il balletto Father and Son, sulle note dell’omonima hit di Cat Stevens (oggi noto come Yusuf/Cat Stevens) che, dal 1970, descrive le incomprensioni generazionali. Kaspar Capparoni dà voce alla difficoltà del padre a capire le ribellioni del figlio e ha un alter ego, Vladimir Derevianko che danzerà con il figlio quindicenne di Capparoni, Alessandro. La coreografia è una creazione, presentata in prima assoluta, firmata da Giovanni Castelli, danzatore della Compagnia di Ballo del Teatro dell’Opera e di cui Derevianko può in qualche maniera dirsi “padre artistico”, avendone scoperto il talento molti anni fa e proponendolo per una borsa di studio che permise, al bambino nativo di Porto Empedocle, di studiare alla Scuola del Teatro dell’Opera. Daniele Cipriani, ideatore dello spettacolo, aggiunge: “Quando ho cominciato a concepire questo spettacolo, le varie tessere che lo compongono si sono incastrate come d’incanto, secondo un piano preciso e assolutamente emozionante.”