(Alessandra Giorda-Torino) Numerosi gli applausi al Teatro Regio di Torino in occasione della Premiére dell’opera Le Villi di Giacomo Puccini, in scena fino al 26 aprile prossimo. Uniche date italiane per la la messa in scena della prima opera del celebre compositore lucchese che, ancora fresco di diploma al Conservatorio, colpì Giulio Ricordi quando il 31 maggio del 1884 ci fu la prima rappresentazione al Teatro del Verme di Milano dell’opera sopra citata, tanto da convincere l’editore ad inserirlo nella sua squadra con uno stipendio di 200 lire al mese e la commissione della seconda opera ossia Edgar.
Le Villi è considerata un’opera-ballo in due atti su libretto di Federico Fontana e composta nel 1883. È ambientata in un villaggio della Foresta Nera dove sono in corso i festeggiamenti per il fidanzamento di Roberto con Anna, figlia del ricco possidente Guglielmo Wulf, ma la ragazza non partecipa perché pensa alla partenza prossima del fidanzato per Magonza a causa di un’eredità lasciatagli da un’anziana parente. Anna ha un presentimento, infatti Roberto a Magonza si invaghisce di una sirena dimenticando la fidanzata, morta, nel frattempo, per il dolore. Lasciato dalla sirena, Roberto decide di tornare dalla fidanzata, della quale ignora la morte, con la speranza di essere perdonato. Guglielmo non riesce a dimenticare la figlia morta e chiede l’aiuto delle Villi, che sono creature magiche che, nelle notti di luna piena, fanno danzare in modo frenetico coloro che tradiscono in amore fino a farli morire. Una notte Roberto, che è ritornato al villaggio, assalito dalla nostalgia e dal rimorso, vede il fantasma di Anna che, ricordandogli le promesse fattele, lo accusa del tradimento. Sconvolto cerca di andare verso di lei, ma viene catturato da una schiera di Villi che lo coinvolgono in un ballo sfrenato fino a lasciarlo senza vita.
Sul podio il M° Riccardo Frizza che conferma le aspettative in una direzione attenta e precisa sapendo valorizzare bene tutti caratteri della partitura con un’Orchestra come quella del Teatro Regio che rappresenta il fiore all’occhiello del teatro lirico torinese e senza ombra di dubbio tra le migliori sulla scena internazionale.Ulisse Trabacchin ha, come sempre istruito al meglio il Coro del Teatro Regio che brilla in tutte le opere messe in scena.
La breve opera ha tre soli personaggi:
Roberta Mantegna, soprano, porta in scena Anna che vocalmente non è del tutto apprezzabile il colore timbrico, meglio dal punto di vista attoriale anche se non colpisce particolarmente, forse mancando di empatia con il pubblico.
Azer Zada, tenore, alias Roberto dal punto di vista vocale è assai piacevole sulle anche sulle note “Torna ai felici dì” e sfodera doti attoriali tali dalle quali si evince una cura minuziosa nella preparazione del personaggio riuscendo a far trasparire tutte le sfaccettature delle emozioni e dei sentimenti che caratterizzano Roberto.
Simone Piazzola si cala bene nel ruolo di Guglielmo Wulf, infatti è molto gradito dal pubblico che lo riconosce con certo non parchi applausi. Bravo nel registro vocale di baritono e la presenza scenica è buona.
Spettacolare e di forte impatto il nuovo allestimento del Teatro Regio dove firma la splendida regia Pier Francesco Maestrini. Guillermo Nova, autore delle scene, comprensive delle suggestive e piacevoli proiezioni, mentre i costumi taluni di svariati coloro accesi, sono di Luca Dall’Alpi, mentre Michele Cosentino firma le coreografie.
Recita del 19/04/2024