Secondo titolo della Stagione d’Opera del Teatro Municipale di Piacenza, Anna Bolena di Gaetano Donizetti andrà in scena venerdì 16 (ore 20) e domenica 18 febbraio (ore 15.30). La tragedia lirica in due atti, su libretto di Felice Romani, vedrà la direzione musicale di Diego Fasolis e la regia di Carmelo Rifici. Il prestigioso cast è composto da Carmela Remigio come Anna Bolena – insignita del Premio Abbiati 2016 per il ruolo della regina donizettiana – Arianna Vendittelli (Giovanna Seymour), Ruzil Gatin (Lord Riccardo Percy), Paola Gardina (Smeton), Simone Alberghini (Enrico VIII), Luigi De Donato (Lord Rochefort) e Marcello Nardis (Sir Hervey). In scena il Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia diretto da Martino Faggiani. Le scene sono di Guido Buganza, i costumi di Margherita Baldoni, le luci di Alessandro Verazzi. L’opera è una coproduzione di LAC Lugano Arte e Cultura, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Associazione “I Barocchisti”.
Diego Fasolis alla guida de I Classicisti, emanazione diretta de I Barocchisti, sceglie di riportare in vita questa pietra miliare del romanticismo ottocentesco nella sua forma più pura, con una curatissima ricerca filologica: riaperti tutti i tagli per un totale di quasi quattro ore di musica, diapason a 430 Hz e strumenti d’epoca.
Anna Bolena rappresenta una delle vette più alte della produzione operistica di Donizetti e dell’opera romantica in generale. Ispirata al dramma Henri VIII di Marie-Joseph Blaise de Chénier, debutta al Teatro Carcano di Milano il 26 dicembre 1830 ottenendo uno straordinario successo. Donizetti la compone di getto, in soli trenta giorni, per il soprano che ne sarà protagonista, Giuditta Pasta. Nonostante il successo iniziale, l’opera esce gradualmente dal repertorio fino a quando, nel 1957 al Teatro alla Scala, Maria Callas le regala una vera e propria seconda vita grazie ad una memorabile interpretazione, nell’allestimento diretto da Gianandrea Gavazzeni con la regia di Luchino Visconti.
In questo allestimento, Anna è il vero fulcro drammatico di tutta l’opera, personaggio dotato di grandissima forza espressiva. Una caratteristica che, assieme alla precisione psicologica dei personaggi, alla capacità drammatica dei duetti, all’introspezione, così puntuale nel percorso che conduce Bolena fino alla morte, rendono quest’opera quasi unica.